Conocer el origen familiar de una persona adoptada constituye un paso crucial en el camino hacia la construcción de la personalidad. La construcción de la identidad del adoptado es un tema debatido por la literatura científica. ¿Es un obstáculo para el desarrollo de la personalidad del adoptado poder fusionar las dos culturas, la del país de origen y la del país de acogida? ¿O es mejor que el adoptado se reconozca sólo en la cultura del país de los padres adoptivos? La adopción tal vez se ve demasiado afectada por una cierta contaminación adultocéntrica, a menudo demasiado inclinada a facilitar la superación de los problemas críticos que los padres adoptivos encuentran en el proceso de integración del nuevo núcleo familiar en la comunidad de acogida. Y esto va en detrimento de la necesidad del adoptado de reconocerse en esta comunidad y su bienestar psicológico. El fenómeno también es tomado en consideración por la jurisprudencia europea que reconoce el derecho a la identidad de la persona adoptada como un derecho fundamental de la persona y que prepara una serie de instrumentos de protección. Hasta la fecha, sin embargo, las indicaciones del Tribunal Europeo de Derechos Humanos instando a los legisladores nacionales a intervenir en el asunto han quedado sin respuesta, dejando inalterada la situación de incertidumbre. Es necesario que la comunidad adulta, profesional y solidaria proteja adecuadamente el derecho fundamental a la identidad de la persona adoptada, comprenda cómo protegerla y abra caminos específicos para la postadopción capaces de afrontar problemas críticos que suelen surgir años atrás. después del cierre formal del “evento de adopción”
Knowing the family origin of an adopted person is a crucial step on the road to building personality. The construction of the adoptee's identity is a subject debated by the scientific literature. Is it an obstacle for the development of the adoptee's personality to be able to merge the two cultures, that of the country of origin and that of the host country? Or is it better for the adoptee to recognize himself only in the culture of the country of the adoptive parents? Adoption is perhaps too affected by a certain adult-centric contamination, often too inclined to facilitate overcoming the critical problems that adoptive parents encounter in the process of integrating the new family nucleus into the host community. And this is detrimental to the adoptee's need to recognize himself in this community and her psychological well-being. The phenomenon is also taken into consideration by European jurisprudence that recognizes the right to identity of the adopted person as a fundamental right of the person and that prepares a series of protection instruments. To date, however, the indications of the European Court of Human Rights urging national legislators to intervene in the matter have remained unanswered, leaving the situation of uncertainty unchanged. It is necessary for the adult, professional and supportive community to adequately protect the fundamental right to identity of the adopted person, understand how to protect it and open specific paths for post-adoption capable of addressing critical problems that often arise years ago. after the formal closing of the “adoption event”
La ricerca delle origini da parte della persona adottata costituisce un passo cruciale nel cammino verso la costruzione della sua personalità. La costruzione dell’identità dell’adottato è un argomento dibattuto dalla letteratura scientifica. È un ostacolo allo sviluppo della personalità dell’adottato riuscire a fondere le due culture, quella del Paese di origine e quella del Paese ospitante? O è di gran lunga più desiderabile che l’adottato si riconosca solo nella cultura del Paese dei genitori adottivi. L’adozione risente di una contaminazione adulto-centrica. Si indugia a volte nell’utile compito di fornire ai genitori adottivi strumenti utili per il superamento di criticità che si possono incontraredurante l’integrazione del nuovo nucleo familiare nella comunità di appartenenza. All’interno del nuovo nucleo familiare però dev’esser data priorità all’adottato, al suo benessere psicologico e alla sua capacità di riconoscersi nella comunità accogliente. Il fenomeno è anche preso in considerazione dalla giurisprudenza europea che riconosce il diritto all’identità della persona adottata come diritto fondamentale della persona e che predispone all’uopo una serie di strumenti di protezione. Ad oggi, tuttavia, le indicazioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che esortano i legislatori nazionali a intervenire sulla questione, sono rimaste pressocchè senza risposta, lasciando invariata la situazione di incertezza. È necessario che la comunità adulta, gli adulti significativi e i professionisti dell’adozione, proteggano adeguatamente il diritto fondamentale all’identità della persona adottata, comprendano come meglio proteggerla e avviino percorsi specifici per il post-adozione in grado di affrontare problemi critici che si presentano anche moltianni dopo la chiusura formale dell “evento di adozione”